| | | OFFLINE | Post: 1.510 | Città: CASERTA | Età: 56 | Sesso: Femminile | |
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21/09/2010 09:08 | |
Eroina L'unico pensiero è per la dose, dal risveglio a quando finalmente la si ottiene e ci si abbandona a uno stato di abbrutimento catatonico. Tra il primo momento e il secondo, l'eroinomane non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere l'oggetto del suo desiderio. L'eroina è derivata dalla morfina, principale componente dell'oppio. Effetti a breve termine: difficoltà respiratorie, confusione, nausea e vomito, indifferenza al dolore, aborto spontaneo. Effetti a lungo termine: dipendenza, sovraesposizione a infezioni (Aids, epatite B e C), collasso venoso, infezioni batteriche, ascessi, disturbi cardiaci. La maggior parte dell'eroina che viene spacciata per strada non è pura, ma "tagliata" con le sostanze più varie: zucchero, latte in polvere, amido e persino stricnina e altri veleni. Questo è il primo dei grandi rischi legati all'uso di questa sostanza: chi la compra non ne conosce il grado di purezza e quindi l'effettiva "potenza", e nemmeno il reale contenuto delle sostanze di taglio. L'eroina può essere iniettata, inalata, aspirata o fumata, e i livelli di dipendenza e tolleranza sono tali e talmente rapidi da indurre il l'eroinomane, il classico "tossicodipendente", a cercare di procurarsi la sostanza anche 4 o più volte al giorno.
COME AGISCE SUL CERVELLO Gli effetti più intensi e immediati si hanno con l'iniezione in vena: bastano 7-8 secondi per farla arrivare al cervello, dove si trasforma in morfina e si lega ai recettori degli oppioidi concentrati nelle aree del circuito della ricompensa, il nucleo accumbens e la corteccia. Gli oppiacei, e in particolare l'eroina, alterano molto rapidamente il funzionamento del sistema limbico, che controlla le emozioni, accrescendo le sensazioni di piacere: subito dopo l'assunzione arriva infatti il cosiddetto rush, l'ondata di sensazioni piacevoli, che si accompagna però rapidamente a vampate di calore, secchezza della bocca, pesantezza delle estremità, nausea, vomito e prurito. Il rush è seguito da ore di assopimento: la funzione mentale si offusca e battito cardiaco e respirazione rallentano, a volte fino a causare la morte.
| UNO SCIROPPO DA SBALLO | L'eroina venne sintetizzata come calmante per la tosse nel 1897 da Felix Hoffmann, il chimico tedesco della Bayer che appena 11 giorni prima aveva inventato l'aspirina. Per un breve periodo le proprietà sedative sul centro del respiro (le stesse che portano alla morte per overdose) furono erroneamente ritenute una conseguenza positiva del composto e si diffusero svariate preparazioni farmaceutiche a base di eroina. Ma l'eroinomania divenne rapidamente un'emergenza: nel 1905 la città di New York consumava circa due tonnellate di eroina l'anno. Le autorità di Europa e Stati Uniti vietarono la produzione, l'importazione e l'uso di eroina dal 1925. |
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| | | ASTINENZA AD HOC Caratteristica dell'eroina è dare dipendenza anche dopo solo due o tre utilizzi: il fisico, abituandosi alla droga, ne chiede sempre di più. Se la somministrazione è interrotta bruscamente, nel giro di qualche ora si manifestano i sintomi dell'astinenza: irrequietezza, dolori a ossa e muscoli, insonnia, diarrea. Hanno il loro picco dopo 24-28 ore e iniziano a diminuire dopo una settimana. Alcuni tossicodipendenti arrivano a procurarsi volontariamente le crisi di astinenza per ridurre la loro tolleranza alla droga e poter così provare nuovamente l'euforia iniziale. L'utilizzo cronico di eroina per via endovenosa causa il collassamento delle vene, infezioni batteriche nei vasi sanguigni e nelle valvole del cuore, ascessi, malattie epatiche e renali. Altri danni molto seri possono inoltre essere provocati dalle sostanze di taglio che, non dissolvendosi facilmente nell'organismo, possono ostruire i vasi sanguigni che vanno a fegato, reni e cervello. E poi ci sono i rischi legati alla condivisione di siringhe e aghi: HIV, epatite B e C e altri virus che si trasmettono attraverso il sangue e che possono contagiare i partner sessuali o il feto durante la gravidanza. |