le vecchie di camelot erano certe che il mondo fosse prossimo alla fine. la sdentata megan accese una candela votiva per dire le sue preghiere e immediatamente,come se fosse penetrato attraverso le mura del castello,un vento la spense."questa notte le candele non terranno lontano il diavolo",affermo' gudrun la cuoca."per grazia di dio non tutti siamo destinati a morire nei nostri letti",replico' megan tremante. tutti e tre se ne stavano seduti nel buio tetro della cucina,le due vecchie e un ragazzo."ragazzo",ordino' megan,"portami un altro mattone.ho i piedi freddi." ulwin prese il mattone freddo che gli veniva porto e tolse la tela di sacco che lo copriva. con un paio di tenaglie,cavo' un altro mattone dalle ceneri e con cura lo colloco' sulla tela."fa' presto",borbotto' megan."faccio in fretta",avrebbe voluto rispondere ulwin,chiedendosi perchè mai fosse necessario affrettarsi se il mondo stava per crollare.troppi cattivi presagi si erano accumulati in breve tempo:corvi e avvoltoi si appollaiavano al tramonto sullo stesso albero;un porcospino era stato visto rotolare,in fiamme,sui campi;scure nubi attraversavano il cielo come cavalli selvaggi in preda al panico e,peggio di tutto,un'eclissi funesta oscurava la luna.